Al termine di quella lugubre notte che seco portò cinquantamila anime, l'immenso esercito di Thelgrandar-Keep si ritirò silenzioso lungo la piana arida del Sud. Re Ederkar II, in testa alla prima linea di sopravvissuti del suo immenso esercito, portava sul volto e nell’animo deturpato i segni indelebili della Ferfytwor.

Come lui, tutti i Juggern rimasero irrimediabilmente marchiati da quello scempio: sembrava quasi che le gesta compiute in quella battaglia, e la totale apparente mancanza di motivazioni a suffragio di tanto odio, avessero annichilito anche il più piccolo frammento della loro anima, lasciando vuoti i loro petti impavidi. Neanche più l’ombra di un sentimento si poteva scorgere sui loro volti congelati dagli orrori della guerra e nulla più restava della passione e dell’incredibile forza che muoveva i loro passi. I loro occhi un tempo ardenti di passione parevano ora quelli di un cadavere che ancora non ha preso coscienza della propria morte. Da quel giorno i Juggern caddero in lento declino e furono soprannominati “I senz’anima” e la loro terra, la Landa dei Morti Apparenti. 

Molti furono i caduti, ed ancora di più le domande che ogni Jugger si poneva in cuor suo; in una presa di coscienza collettiva nessuno si capacitava dei motivi che avevano spinto al drammatico gesto. Tutti tranne Ederkar II, che non faceva che rimuginare sulle parole che quel mago gli aveva sussurrato in segreto. Promesse di potere e gloria che ora, a mente fredda, non avrebbe mai considerate veritiere. In cuor suo, Ederkar II, sapeva benissimo che il peso di tutto quel dolore causato dalla Ferfytwor sarebbe dovuto pesare sulle spalle di Xerath e non su quelle del suo popolo, ormai decaduto. Non aveva, però, modo di dimostrarlo se non le sue personali deduzioni: questo il pensiero che logorò la mente di Ederkar II, dalla notte della Ferfytwor fino a quella della sua morte. Dopo alcuni mesi di marcia, i Jugger rientrarono a Thelgrandar-Keep, chiusa nella tristezza di un genocidio. Il Re, riunitosi con i suoi Generali, prese la saggia decisione di isolarsi dal resto del mondo cercando di concentrarsi sulla ripresa del popolo del deserto. Iniziò il lungo periodo della Juggernshunt, nel quale nessun Jugger fu autorizzato ad uscire dalla piana arida né a solcare i mari settentrionali. Temendo ripercussioni da parte di Umani ed Airysin, vennero rafforzate le difese della città e diversi avamposti di guardia furono edificati lungo il deserto; ma nei secoli a venire, nessuno osò mai più avvicinarsi a Thelgrandar-Keep.

Nel dopoguerra anche gli Airysin affrontarono diversi problemi interni, dovuti soprattutto ad una voce mai verificata, che uno dei quattro Fyrake fosse andato perduto durante la Ferfytwor. Tuttavia i Conciliatori per evitare disordini, inopportuni date le tristi circostanze, non diedero adito alle malelingue e imprigionarono i sobillatori mettendo a tacere quella voce per sempre. Gli eventi non si rivelarono migliori per le genti delle Terre Verdi. Phyrexia negli anni successivi alla guerra dovette fare i conti con Arkas Bulwer, il Re Pazzo. C’è chi attribuì alla Ferfytwor la causa della sua pazzia, ma nessuno ebbe pietà per la sua indole malefica. Uccise le sue tre mogli prima che potessero dargli un erede e diverse storie nacquero sul suo conto. Durante gli anni del suo regno molti uomini rasentarono la ribellione, accusando la Chiesa di Vorannon di essere collusa con quella deprecabile gestione. La tirannia del Re Pazzo venne finalmente conclusa nel 398, quando la Chiesa di Vorannon ne ordinò la morte per impiccagione. Successivamente, per portare luce in quei tempi bui, l’Abate della Chiesa nominò Leyla Vance come Regina di Phyrexia che riuscì a riportare in auge il regno degli umani. 

I secoli successivi ai tragici eventi che hanno accompagnato gli anni del ‘300, furono ricordati in tutta Ter-Valhol come gli anni della ricostruzione. Un periodo di relativa pace in cui i popoli cominciarono a prosperare lasciandosi alle spalle i ricordi violenti del passato.

Non tardò molto che le accademie Airysed mossero le prime richieste di spedizioni nelle Terre a Sud. Molte furono le mete poste sotto l’analisi del Concilio, ma una in particolare una saltò agli occhi degli Akyled per importanza e sfrontatezza: ricercare e analizzare le mitologiche rovine dell’antica città di Esennia. Il Concilio fu stregato da tale proposta e non esitò ad accettare e sovvenzionare tale spedizione. L’unico problema era la naturale difficoltà di creare un gruppo Airysed che non si combattesse tra loro una volta giunti nel luogo delle analisi. Con i Juggern in isolamento, la scelta ricadde sulla Chiesa di Vorannon a Phyrexia per avere supporto durante l’esplorazione. Questo sia per l’innata abilità oratoria umana, che sarebbe servita a mitigare l’antagonismo Airysed, sia per la necessità di avere abili guaritori a supporto della spedizione. Dopo diversi anni di organizzazione, nel 435, partì il primo manipolo di Airysin e Hyumai dalle Terre Verdi Meridionali.

Il gruppo restò accampato nell’area per molti mesi e fece ritorno dopo circa un anno dalla partenza, senza aver trovato le rovine di Esennia. Tuttavia il mancato rinvenimento delle spoglie dell’antica civiltà lasciò spazio a qualcosa di altrettanto straordinario: nascosto in una grotta sorvegliata da mostri spaventosi, fu rinvenuto quello che pareva essere un fossile di femore umano, rivestito di una strana energia. Il reperto venne analizzato per mesi dalle sapienti menti degli Airysin, che riuscirono a risalire ad una sola concreta verità: l’osso era certamente intriso di potere, ma tale entità non era riconducibile né al Regno dell’Essenza, né a quello del Mentalismo. Stanchi di aver a che fare con qualcosa che non comprendevano, intimamente feriti per il fallimento, gli Airysin celarono tali sentimenti con un gesto di altruismo e generosità quanto mai forzato: lasciarono quel femore nelle mani degli Umani.

Fu così che, Wilnan Peake e l’Erede in carica, potettero proclamare dopo alcune settimane di studio il certo ritrovamento di quello che sarebbe stato chiamato Emturo, la prima sacra reliquia attribuita a Vorannon. Nonostante venne posto sotto la custodia diretta della Cattedrale, Emturo donò alla chiesa di Phyrexia onori e glorie, ricevendo atto della veridicità di quanto riportato nel Carmina. Tra il popolo i ferventi esplosero a nuova vita e la fede nel Profeta da parte degli Umani si radicò ancora più nelle viscere del Regno. Sotto le incessanti richieste del Regno Umano, e visto il mancato ritrovamento delle rovine Esenne, venne organizzata una nuova spedizione. Il secondo gruppo partì, ancor più numeroso, agli inizi del decennio seguente, capeggiato dall’Akyled Nuvyn. Questa volta, l’esito della spedizione non fu altrettanto roseo: degli oltre cento esponenti, tra umani e airysin, ne tornarono solamente due: Gearys Nuvyn e il suo aiutante Darsel. Dai loro resoconti, il Concilio Airysed decise di muovere richiesta al Regno Umano per sigillare definitivamente gli accessi al deserto. Convinti dalle motivazioni airysed, questi ultimi non opposero resistenza a sigillare la Grande Desolazione. Da allora il mondo visse in sordina fino agli inizi del sesto secolo, quando diversi eventi lo scossero dal suo torpore.

Erano passati quasi di duecento anni di Juggershunt e di economia stagnante, quando uno spiraglio di luce abbracciò finalmente Thelgrandar-Keep. Con l’ascesa al trono di Ederkar VI il Longevo si affermò una forte politica di cambiamento. Il sovrano era deciso a voler ricostruire i rapporti con il Nord, conscio che l’isolamento avrebbe presto portato ad una rivolta interna o all’estinzione dei Juggern. Ordinò così ai migliori oratori della città di dirigersi verso Phyrexia sotto la scorta armata delle unità elitarie. Il manipolo di Juggern partì nel 570, ma quando raggiunse il lembo di terra che separa il deserto meridionale dalle Terre Verdi furono costretti alla ritirata: l’immensa prateria che fu teatro della Ferfytwor aveva ormai ceduto il passo ad una fitta palude putrescente. Ci vollero più di dieci anni per scandagliare e mappare la fitta rete di colline che si estendevano fino alle inavvicinabili terre orchesche, e fu durante quelle missioni che i Juggern diedero una svolta al fato del mondo. Nel 598 una truppa di fanti si avventurò tra i grossi nidi di ragno che bloccavano il sentiero al centro delle paludi, fu li che dopo una dura battaglia, venne trovato il corpo di Re Ederkar II. Ciò che più attiro l’attenzione era un singolare Anello (link) che infilato nell’anulare aderiva perfettamente alla falange. Dopo diversi tentativi, tutti vani, di sfilare l’anello, i Juggern staccarono il dito e lo carbonizzarono per liberare il monile che, una volta caduto al suolo, emanò una strana onda d’urto.

Il Sovrano con un azzardo infilò il cerchietto che aderì perfettamente alle sue carni rinvigorendolo nel corpo e nello spirito. Il cambiamento fu immediatamente visibile: Ederkar VI, diventò il Jugger che un tempo sarebbe stato. L’emozione, la passione, la leggendaria forza di vivere lo travolsero come mai era accaduto da secoli ad un Jugger, ma presto il sentimento di gioia lasciò il passo all’austerità che una nuova scoperta aveva comportato: una strana incisione presente sui bracciali metallici del vecchio Re riportava: “Xerath fu la causa”. In seguito a quei rinvenimenti, fu deciso di annullare la missione diplomatica presso Phyrexia e le truppe fecero ritorno in città per studiare quello strano anello nel tentativo di far luce sulle criptiche memorie del Folle Solitario. A lungo i maggiori eruditi cercarono di carpire le proprietà di quel monile, e gli anziani furono interpellati per raccogliere ogni storia sulla Ferfytwor e la figura di Xerath.

Ricostruendo le testimonianze della Ferfytwor che narravano di una figura incappucciata vagabondare tra i caduti, venne attribuita a Xerath la causa del tutto. Ciò che da allora rimase per sempre oscuro fu lo scopo di una tale azione e perché, nei secoli a venire, i Juggern sarebbero stati i soli ad essere rimasti mutilati della loro anima per tutte le generazioni future. Alla luce di quelle scoperte, Re Ederkar VI salpò alla volta di Phyrexia per aprire gli occhi ai vecchi nemici sulla realtà della Ferfytwor. La stretta di mano tra Re Ederkar VI e Re Sherva Valois di Phyrexia nel 603 sancì la fine della Juggernshunt. L’anello del Mercenario , chiamato così per testimoniare come il potere e le parole di Xerath avevano “comprato” in maniera inspiegabile Re Ederkar II e tramite di esso tutta la grandezza del suo popolo nei secoli a venire, fu sigillato in una teca presso il palazzo reale di Thelgrandar-Keep e con un lussuoso funerale venne ridato onore alla figura di Ederkar II, lasciando così al triste passato l’onta ignobile che legava i Juggern all’inizio della Ferfytwor.

  

 

L’innocenza dei Juggern portò nel corso del secolo la loro riabilitazione agli occhi di Umani ed Airysin. Re Ederkar VI, il Re che cambiò la storia del mondo con il ritrovamento dell’Anello del Mercenario morì nel 626, l’anno dell’invasione dei Gong. I Gong erano delle creature rassomiglianti al ceppo razziale orchesco ma la loro stazza era molto più possente così come la loro forza. Si pensa che partirono dalle zone estreme del deserto, terre inesplorate e pericolose dette Thaig, e da lì si dispersero per intere regioni saccheggiando e sterminando tutto ciò che gli si parava davanti. Iniziarono da Thelgrandar-Keep, dove si era appena insediato al trono Re Dankmar I. La guerra durò diversi anni, ma grazie alle difese costruite durante i secoli della rinascita, i Juggern riuscirono ad allontanare i Gong seppur subendo ingenti perdite. Quella vittoria valse a Re Dankmar I il soprannome di “Sterminatore”. Ma quelle creature spaventose e ben corazzate intrapresero la loro campagna di invasione anche nelle Terre Verdi. Un gruppo di Juggern, mandati da Dankmar stesso, partì velocemente per avvertire dell’imminente pericolo gli antichi cugini Airysin e i vecchi amici umani riacquistando così tra essi il rispetto perduto. Per fortuna Camaguey non fu colpita, poiché i Gong si stanziarono a Colle Ferro, nei pressi del Ben Morgh e Phyrexia non fu coinvolta grazie alle paludi, invalicabili per dei grandi eserciti. Tali scelte, all’apparenza non appartenenti ad esseri dall’intelligenza minore come gli orchi o loro simili, motivarono l’aleggiare di voci tra il popolo Jugger riguardanti la reale provenienza dei Gong. 

Per molti dei Senz’Anima questi erculei esseri altro non erano che il tentativo di Umani e Airysin di porre fine all’esistenza dei Juggern. Tali voci non vennero mai prese veramente in considerazione da Re Dankmar I che, per dimostrare la sua fermezza, prese una decisione unica nella storia dei Juggern: destituì uno dei suoi Generali in pubblica piazza.

Artheron, a capo della Cavalleria pesante, si fece portavoce delle serpeggianti preoccupazioni che si insinuavano tra il popolo; in una pubblica apparizione del Re con i Generali, i presenti giurarono di vedere la Lans-Shid volare dalla mano del Generale a quella del Re. Artheron non ebbe alcun monito di ribellione, scese dal suo scranno e si posizionò in formazione al posto di colui che Re Dankmar I aveva prontamente nominato come nuovo Generale: Yrvarad prese dalle mani del Re la Lans-Shid, divenendo il nuovo Generale di Cavalleria. Questo è l’aneddoto sul quale ancora oggi si basa la credenza per cui il detentore della Man-o-Wor possa prendere possesso delle altre Armi del Potere grazie alla sua sola forza di Volontà.

In quello stesso periodo la Capitale fu sconvolta dalla misteriosa morte di Re Sherva Valois nel 663. Fu trovato morto nella sua stanza con il corpo precocemente decomposto ed ustionato. La stanza non presentava altri segni di bruciature ed alcuni attribuirono il suo assassinio ad una setta conosciuta come i “Culti Neri” (link) di chiare vedute anticlericali. Si pensò che furono gli uomini partiti per le terre settentrionali ai tempi del Re Pazzo, che avendo perso i loro possedimenti in seguito all’invasione dei Gong, tentarono di sovvertire l’ordine di Phyrexia con il terrore. Questa credenza fu avvalorata dalla cattura di Donkmar Elegis, un animista che fu giustiziato per aver tentato di trafugare le ricerche della Legione Esploratrice di Tolaria. Nel 663, con l’ascesa al trono di Ianice I Florent, Phyrexia diede vita al Ducato di Llanowor nelle zone settentrionali, che ben presto divenne fulcro dei commerci tra Umani ed Airysin migliorandone i rapporti e gli scambi mercantili.